Dafne piangeva.
Calde e grandi lacrime scendevano sul suo tenero viso.
In quel momento una volto tornò ad animare i suoi ricordi… era quello di Friederich.
Quando restiamo soli il passato torna con i suoi incanti, le sue illusioni.
Torna con i sogni rubati, mai svaniti eppure eterei, lontani, sbiaditi.
Come uno spettro, il passato torna a confonderci, ad ammaliarci.
Il futuro allora, unica vera dimora dei sogni ancora vivi e reali, della nostra felicità, della nostra gioia, assume l’immagine di un castello incantato, dalle mura altissime ed invalicabili.
In quel momento qualcuno si avvicinò a Dafne: era Mian.
La ragazza le sorrise e l’abbracciò forte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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