“Non toccatemi!” Disse Aytli con le ultime forze che le restavano. “Nessuno osi toccarmi!”
Guisgard, vinta la disperazione, si avvicinò.
“Lasciate che estragga quel pugnale…” mormorò.
“No…” ansimò la ragazza “… con la sua lama ancora nella mia carne mi tiene in vita… anche se non so per quanto…”
“E’ follia!” Esclamò Guisgard.
“Era un duello… regolare… avete avuto solo… fortuna…”
Guisgard non rispose nulla.
“Vi domando solo una grazia…” disse Aytli porgendogli il suo guanto in segno di resa “… aiutatemi a salire in… sella… al mio cavallo… e poi… giuratemi… giuratemi… sul vostro onore…”
“Lo giuro…” mormorò Guisgard.
“Giuratemi… di non seguirmi…”
Guisgard annuì ed aiutò Aytli a salire sul suo cavallo.
La ragazza poi bisbigliò qualcosa all’orecchio del suo fedele destriero e questo s’incamminò, fino a svanire nell’oscurità della notte.
Guisagard restò a fissare il buio.
“Capomazda non è la mia terra…” voltandosi verso Morrigan “… non lo è… non dimenticarlo mai…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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