Trascorse buona parte della notte, mentre nel cortile e per tutto il castello vi era un gran via vai di cavalieri e servi.
Il corpo di Aytli fu posto su un letto costituito da erba, paglia e legna ed in suo onore fu eseguito un disumano sacrificio.
Gouf, accecato dal dolore e dalla rabbia, fece portare dalle prigioni alcuni fanciulli catturati nelle varie scorrerie sui territori ducali.
I fanciulli furono barbaramente trucidati in nome dell’odio di Gouf sulla tomba di Aytli.
Una scena straziante e disumana la cui indelebile colpa sembrò perdersi nel primordiale scenario della brughiera.
Fu Gouf stesso ad appiccare il fuoco che avrebbe portato via con sé le spoglie mortali della ragazza.
Il Cavaliere del Gufo restò immobile a fissare le fiamme che avvolgevano e consumato il corpo di Aytli.
“Addio, amica mia…” disse davanti a quel fuoco “… ci ritroveremo presto…”
Oltre queste parole non pronunciò più nulla per tutto il tempo.
Quando di quel rogo non restò altro che cenere, il cortile finalmente si svuotò.
Gouf tornò nella sua stanza, lasciandosi cadere pesantemente su una sedia.
Non disse nulla e restò a fissare, con occhi enigmatici, il volto di Melisendra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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