Gouf restò un attimo a fissarla.
“Dopo mia madre…” disse “… si sono portati via anche Aytli… ed in nome di cosa? Di una Fede che invece di redimere e perdonare, condanna ed uccide? Quale Dio può permettere ai Suoi prescelti di amministrare in questo modo la Sua giustizia? Se invece di quei pochi fanciulli avessi avuto tutta la gioventù di Capomazda nelle mie prigioni, avrei sacrificato fino all’alba… e neanche allora il mio odio sarebbe stato placato… guardami, Melisendra…” mormorò “… la vedi questa moneta?” Mostrandole il Taddeo portato da Aytli. “Questa moneta indica che a Capomazda vi è un nuovo Arciduca… e che è stato lui ad uccidere Aytli… questa ora non è più la guerra per decidere le sorti di Capomazda e dei suoi signori… no, questa ora è la mia vendetta… e scorrerà tanto di quel sangue da spingere la terra stessa a maledire l’intero genere umano… e non mi fermerò fino a quando non avrò ucciso l’ultimo dei Taddei… solo allora Aytli potrà riposare in pace…”
Restò a fissarla in silenzio per alcuni istanti.
“Melisendra, devo saperlo…” mentre un lampo infiammò i suoi occhi neri come la pece “… sei con me, vero? Dimmelo, Melisendra… dimmelo che sei dalla mia parte…”
In quel momento entrò Freia con del vino.
“Poggialo sul tavolino e vattene, vecchia megera.” Disse Gouf.
Freia posò il vassoio sul tavolino e restò a fissare Melisendra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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