Ero in uno stato pietoso.
Un ridicolo cumulo di stracci su un letto da cui facevano capolino i miei occhi lucidi. Lanciai uno sguardo a Freia, come a dire che andava tutto bene e di andare, ma era una palese menzogna. Chinai il capo e cercai di riordinare le idee.
Un rumore di passi mi disse che Freia aveva colto il messaggio di sparire il più rapidamente possibile.
Smisi di tremare, ma continuavo a sentirmi il cuore gonfio e tremolante come un passerotto.
"Mi odierai per quello che sto per dirti..." mi schiarii la voce rotta dal pianto.
Mi asciugai le lacrime.
"Aytli non l'hanno uccisa loro... è stata questa guerra! Se pensi di dare la colpa a loro..." scossi il capo. "Se non vi foste uniti a Lord Cimarow! Sai quante vite sarebbero state risparmiate? Anche quella di Aytli... ha scelto il suo destino quando ha deciso che ti avrebbe seguito all'Inferno, se necessario... e si è infilata tra i nemici, conscia del rischio."
Parlavo a bassa voce, ma le mie parole sembravano infrangere specchi e rompere cristalli.
"Era una spia... cosa pensavi che le sarebbe successo se l'avessero scoperta? Siete stati voi, insieme a Lord Cimarow, ad attaccarli."
Feci una pausa per guardare Gouf negli occhi. I miei dolevano dal tanto piangere che avevo fatto durante il massacro.
"La mano che ha ucciso Aytli è quella che ci muove come pedine di questa scacchiera e che si serve delle ambizioni di Lord Cimarow per raggiungere Dio solo sa quale scopo... possibile che non riesci a vederlo?"
Sospirai.
"Tua madre è morta vittima della superstizione... Aytli per sua scelta. Non confondere le cose. Tua madre era una brava donna..." ricordavo quello che avevo percepito nel momento in cui avevo visto quel passato. "Aytli era come noi."
Su quelle ultime parole chinai il capo.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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