Guisgard ascoltò in silenzio ed a capo chino Morrigan.
“Si, forse hai ragione…” disse quando lei ebbe finito di parlare “… scusami… mi sei stata compagna in questa storia ed ora sarebbe ingrato ricambiarti con dubbi e titubanze… vuoi davvero parlare tu con l’abate Ravus? Allora io attenderò… attenderò ciò che scoprirai…”
La fissò.
“Sai che forse potrebbero condannarmi a morte a causa di quella verità che tanto cerchiamo? Se così accadrà, tu però resterai fuori da tutta questa storia… capito, Morrigan?”
Ad un tratto udirono delle grida provenienti dall’altra parte del cortile.
In quel momento un bambino sbucò da uno dei viali laterali.
“Ehi, tu! Fermati!” Gridò Guisgard.
“Dite a me, messere?”
“Si, avvicinati!”
“Cosa vi occorre?”
“Cos’è il trambusto che si sente?” Chiese Guisgard.
“E’ apparso un cavaliere che sta minacciando sua signoria…” rispose il bambino.
“Che cavaliere?”
“Non so, nessuno lo sa… ha un elmo che gli copre il viso…” raccontò il bambino.
Guisgard fissò turbato Morrigan.
“Presto, andiamo a vedere!” Disse alla ragazza e tutti e tre raggiunsero la parte del cortile dove si trovava il misterioso cavaliere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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