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Vecchio 11-06-2011, 05.58.20   #3481
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Vi avrei punzecchiata nel Gdr???
Dove, milady???
Giuro che mi sfugge…

E, comunque, neanche volendo potrei, visto che la rigidità dei ruoli, punto forte di ogni storia, dal romanzo, passando per il cinema, fino ai giochi e videogiochi di ogni genere, è praticamente un dogma anche per il nostro Gdr… anche perchè io non ho poi la fortuna di dividere direttamente la scena con voi, nel gioco appunto, e il nostro “buon” sir Gouf è quando di più lontano ci sia dal prode sir Guisgard (anche se forse poi questo non è del tutto vero, visto che il bene ed il male, come amava ripetere qualcuno, alla fine hanno lo stesso volto…).

Tornando a noi…

Ovvio che Medea e Penelope sono diversissime sotto moltissimi aspetti, ma ciò non toglie che vivono il loro grande amore (perché di questo si tratta) in maniera totale ed assoluta e, purtroppo, non tutte le eroine e le donne di questo mondo fanno altrettanto.
Le differenze che avete sottolineato sono giustissime, ma non sono un muro invalicabile tra questi due straordinari universi femminili.
Io credo che, tolti alcuni passaggi della vita della bella principessa della Colchide, qualsiasi uomo vorrebbe essere amato nel modo in cui sanno amare Medea e Penelope.

Si, milady, intendevo proprio quello, cioè che esiste un unico e solo grande amore.
Un amore che, nonostante tutti gli altri, può essere il manifesto della vita di ognuno di noi.
E temo, per il mio buon Edmond, che Mercedes sia stato il suo.
L’anima gemella invece è tutt’altra cosa.
E’ qualcosa di estremamente selettivo, aristocratico ed individuale, proprio come le “Avventure” che segnavano la vita dei grandi eroi cavallereschi di Chretien de Troyes.
Un qualcosa che non spetta a tutti trovare, anche se potenzialmente è così.
Qualcuno una volta scrisse che l’amore è per tutti.
Quello vero invece lo è per pochi.

Perdonatemi, mia deliziosa compagna di miti e romanzi, ma l’anima gemella l’uomo l’ha scoperta molto prima dell’epopea romantica ottocentesca.
Già i greci ne conoscevano il mito.
E ho buoni motivi di credere che già al tempo in cui Giambattista Vico pose la nascita dell’età civile da quella bestiale, l’uomo aveva più di un vago sentore della sua esistenza
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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