“No…” disse stravolto dalla paura Cimarow.
Fissava con grandi occhi il volto di Melisendra, cercando in quelle angeliche fattezze un barlume di compassione e di pietà.
“Non è la forza, o la ricchezza, la virtù più grande di un imperatore, ma la misericordia.” Scriveva Marco Aurelio.
Cimarow non era un imperatore.
Forse non sarebbe diventato mai neppure duca.
Ma allo stesso modo non era misericordioso.
Non lo era mai stato.
E probabilmente di misericordia non ne avrebbe trovata neanche nel cuore di Melisendra.
“Maledetta!” Gridò vinto dalla disperazione. “Non uscirai mai viva da questo castello! Tu ed il tuo amante non sopravviverete a Capomazda!”
Poi la vista di quella ferita e del suo stesso sangue gli fecero recuperare il senno.
“E sia, parlerò…” ansimò “… non sono l’unico artefice di questa guerra… ho un alleato… fu lui a propormi la ribellione… diceva che lord Rauger non sarebbe vissuto per molto… e fu sempre lui a spingermi ad assoldare Gouf ed i suoi mercenari… diceva di conoscerlo bene e che con lui saremmo stati invincibili… il mio alleato però non è qui… è a Capomazda… dove sta attendendo l’arrivo del mio esercito…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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