Citazione:
… forse comprendo cosa provò Paride quando suo fratello gli impose di scendere in campo e lasciare, per una notte, il letto di Elena…
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A quanto pare Paride vi è proprio caro...
No, penso che l'anima gemella sia un concetto molto più recente. Certo i greci ne conoscevano il mito (Platone e gli uomini alla ricerca della propria metà perduta) e avevano la stessa esperienza dell'amore di qualunque altro essere umano in qualunque epoca, ma è la sua interpretazione che ne differisce. L'amore non viene mai prima in senso assoluto, ad esempio, come l'individuo non viene mai prima della collettività. La letteratura antica è piena di esempi in cui l'amore che è conforme alle regole e alle convenzioni sociali e morali (Ettore e Andromaca più che tutti gli altri costituiscono il vero esempio di amore su cui si fonda la società) ha buon esito, mentre quando non lo fa ci sono grandi sciagure (un banalissimo esempio a caso... chissà qual è?

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L'idea dell'amore come centro unico della vita e degli sforzi di un individuo è successiva, almeno di qualche secolo.
Nel caso dei miti della Grecia antica, inoltre, la figura femminile è soggetta a stereotipi e convenzioni che solo in epoche successive sono state rivisitate e reinterpretate, soprattutto con l'avvento dell'umanesimo rinascimentale.
L'amore romantico come esaltazione dell'Amore e delle persone che ne vengono travolte, diventa un mito a sè stante alla fine dell'800, quando le convenzioni sociali sono così mutate da consentire all'individuo scelte e un'identità personale prima sconosciuta.
Medea non ha quasi mai un'accezione positiva: nelle Argonautiche di Apollonio Rodio viene descritta come una fanciulla che tradisce la sua famiglia per amore. In Euripide diventa una spietata assassina che compie il più grande delitto che una donna possa mai compiere verso il proprio ghenos, folle d'amore e di desiderio di vendetta. A nessuna donna greca avrebbero mai lasciato interpretare un ruolo così terribile. Il fatto che sia una degli
altri costituisce quasi un'attenuante.
Il pregio di Medea, paradossalmente va contro la morale comune, ma è accettato solo in quanto barbara, è quello di aver aiutato Giasone a conquistare il vello d'oro, al prezzo dell'assassinio di suo fratello e della distruzione del regno paterno. Ma è l'eroe greco al centro della storia e quelli vittoriosi sono i valori di quel mondo che guardano a Medea come una barbara. La forza di Medea sta nel vivere sul confine tra i due mondi, per amore, fino a che, tradita, non reagirà con tutta la sua forza.
Sembra che continueremo a guerreggiare.....