Discussione: Enigmi a Camelot
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 14-06-2011, 19.29.09   #432
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Un anno fa circa, io ed alcuni miei compagni d’arme venimmo attaccati dai temibili pirati saraceni mentre eravamo di ritorno da Tessalonica.
Il nostro veliero fu affondato in pochissimo tempo e solo io riuscii a salvarmi da quell’assalto.
Caddi in acqua e persi i sensi, per poi ritrovarmi sulla bianca spiaggia d’un isolotto che più tardi scoprii essere Milos.
Qui fui raccolto da un vecchio arconte di nome Anassagora, che viveva in una splendida villa su una meravigliosa scogliera.
Il vecchio patrizio era immerso in uno sfarzo sconosciuto a qualsiasi contea e ducato dell’Occidente latino ed i suoi servi gli si rivolgevano col termine greco di Basileus.
Anassagora era un uomo di lettere ed amante delle arti in tutte le loro forme e trovò, per mia fortuna, piacevole e squisita la mia compagnia.
Trascorsi così nella sua casa diversi mesi, trattato non un’oncia in meno di quanto imponeva la tradizione in fatto di ospitalità nei modi e nei costumi di quella gente.
Avevo libero accesso alla sua ricca e preziosa biblioteca che sembrava non meno colma di tesori letterari di quanto non lo fosse quella leggendaria di Alessandria e potevo trascorrere intere giornate nel suo esotico giardino, simile a quelli che i marinai ed i mercanti raccontavano di aver visto nella favolosa Bagdad.
E proprio in una di queste mie passeggiate la vidi.
Rimasi rapito da quella visione.
Era la donna più bella che io avessi mai visto.
La pelle era come i petali del pesco nei primi teneri giorni di primavera ed un lieve soffio d’ambra animava la sua carnagione.
Gli occhi erano simili alle gocce di giada purissima che gli indiani di Ceylon adoperano per ricreare le lacrime di Krishna, mentre i suoi capelli avevano lo stesso colore delle notti d’Oriente, ricche di esotismo ed erotismo.
Lei, nel vedermi, scostò per un momento il velo di seta che le copriva quel meraviglioso viso, mostrandosi a me come la Stella del Nord quando sorge per guidare i marinai nei mari sconosciuti.
Ogni giorno io giungevo in quel giardino per rivederla ed ogni giorno lei rispondeva ai miei sguardi con quei suoi favolosi occhi di smeraldo.

Un dì, poi, Anassagora mi fece chiamare.
“Mio buon amico…” disse “… oggi ti stupirò non meno di quanto tu faccia con me ogni giorno con i tuoi racconti.”
Io sorrisi.
“Ho appena acquistato uno schiavo che fu in passato un dotto letterato presso la regina di Napoli Giovanna d’Angiò.” Continuò lui. “Egli ha studiato presso le più importanti scuole ecclesiastiche d’Italia e conosce come nessuno l’Ordine dei Templari, i migliori cavalieri della cristianità!”
“Davvero?” Mostrandomi sorpreso io.
“Si ed ora ne avrai una dimostrazione… avanti!” Ordinò lui e lo schiavo cominciò a parlare.

“Il sacro e venerabile ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo nacque con lo scopo di difendere i pellegrini giunti in Terrasanta.
Il re latino di Gerusalemme, Baldovino II, li ospitò nel suo palazzo che sorgeva sulle rovine del grande Tempio e per questo furono poi chiamati Templari.

Le regole dell’ordine furono sancite dal Concilio di Troyes del 1128.

Padre spirituale dei Templari fu San Bernardo di Chiaravalle.

Il santo, molto devoto alla Santa Vergine Maria, scrisse una solenne e speciale benedizione da invocare sui monaci guerrieri diretti in Palestina.

La benedizione fu invocata la prima volta a Langres nel 1138 e si chiudeva con queste parole:

<<Poveri e devoti Cavalieri di Cristo e delle Sue Santissime Piaghe io vi Benedico in nome della Santa Purissima Immacolata Concezione, Beata Sempre Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra!>>

Pur essendo laici, i cavalieri Templari facevano voto di castità, povertà ed obbedienza ed erano sotto il comando di un Gran Maestro.

I Templari dipendevano direttamente dal Santo Padre a Roma.”


Lo schiavo terminò di parlare e Anassagora mi fissò soddisfatto.
“Ti ho appena consegnato un otre ricolma di sapienza!” Disse. “Ne sei impressionato, latino?”
“Mio signore…” risposi sorridendo “… farò di meglio che impressionarmi… ti renderò quell’otre ricolma di un qualcosa di ancora più prezioso della sapienza.”
“E cosa è più prezioso della sapienza?”
“La verità!” esclamai io.
“Stolto, la verità è mutevole e sconosciuta a noi mortali!”
“Scommetti che posso farlo?”
“Si, scommetto.” Annuì lui. “E se ci riuscirai, io ti restituirò l’otre con dentro ciò che più desideri. Foss’anche la metà dei miei beni.”
“E sia…” sorridendo io.
Gli dimostrai allora che il suo dotto schiavo aveva commesso un grossolano errore.
E resosi conto della bontà delle mie parole, Anassagora mi concesse ciò che aveva promesso.
L’indomani lasciai la sua favolosa isola insieme alla meravigliosa cortigiana dagli occhi di giada.

E voi, cavalieri e dame di Camelot, sapreste riconoscere il grave errore commesso dallo schiavo di Anassagora?
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso   Rispondi citando