La serratura, neanche troppo resistente, scattò e la porticina della credenza si aprì verso Melisendra.
Al suo interno vi erano diversi volumi, molti dei quali illustrati con pregevoli raffigurazioni dallo stile latinizzante.
E subito uno di quei libri attrasse l’attenzione della ragazza.
Sulla copertina vi era disegnata la stessa spada incisa sulla credenza.
E vi era un nome, inequivocabile: Parusia, la spada dei Taddei.
Ma aperta la prima pagina di quel libro un’inquietante immagine si mostrò a Melisendra.
Uriel correva verso di lei con le mani insanguinate.
Piangeva e si contorceva per la paura.
E quando raggiunse sua madre quel sangue sulle sue mani, da rosso vivissimo, divenne nero e denso.
Istintivamente Melisendra chiuse di colpo il libro e la visione svanì.
“Ti stavo aspettando, mia adorata…” disse improvvisamente una voce alle sue spalle “… ora ci ricongiungeremo e resteremo insieme per sempre…”
E la delirante risata dell’oscuro signore echeggiò nella biblioteca e poi in tutto il palazzo ducale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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