17-06-2011, 11.57.18
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#1380
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Cittadino di Camelot
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Le sorrisi.
“Mia signora...” dissi gentilmente “Voi confondete l’agiatezza con la felicità. Confondete la gioia con il piacere, il lusso, l’opulenza... Vedete, io ho vissuto in una corte per tutta la vita: niente mi mancava a Sygma, niente mi veniva negato, potevo fare ciò che volevo e avere ciò che desideravo. Quasi lo stesso è stato a Capomazda. Eppure, milady, i momenti di maggiore felicità li ho forse conosciuti in un umile borgo perso in mezzo alla brughiera...”
Sospirai e sollevai gli occhi al cielo terso, notando che stava iniziando ad imbrunire...
“Voi chiedete a me cosa sia la felicità...” mormorai “A me lo chiedete, che ho creduto per un tempo, che mi è parso interminabile, di averla perduta, per poi scoprire, quando un giorno mi è piovuta addosso in modo tanto inatteso, che non l’avevo mai davvero posseduta prima. Ma io penso che nessuno possa dirvi cosa sia la felicità, milady... perfino un poeta o un maestro di lettere, che saprebbe certo trovare parole sublimi per descriverla, non potrebbe però portarvi a conoscerla davvero: non potrebbe mai spiegarvi il vero valore di quella gioia indistinta e potente o di quell’intenso sfarfallio che avvolge il cuore ed inebria l’anima...”
La mia voce si fece bassa, pensosa... e per un attimo restammo così, in silenzio... poi le parole di Layla, in risposta alla mia domanda di poco prima, mi riscossero.
Puntai quindi gli occhi su di lei, ascoltandola con attenzione... e più la ascoltavo e più il mio cuore diveniva triste... era lontana da lì in quel momento, era chissà dove in un passato misterioso ai miei occhi...
E improvvisamente provai dispiacere per lei.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Poi le risate dei fanciulli che giocavano con i cani e il suono dei flauti dei musici destarono Layla dal cupo incanto in cui sembrava essere caduta.
“L’aria comincia ad essere fresca…” disse “… meglio rientrare…”
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Mi voltai subito e la seguii senza commenti, avevo gli occhi bassi e la mente che ancora indugiava sulle sue parole.
Infine, raccogliendo il coraggio e voltando appena la testa dalla sua parte, dissi: “Perdonatemi, mia signora, ma devo chiedervelo... Chi siete voi realmente? Come mai siete qui?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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