Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 18-06-2011, 02.27.56   #1388
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Oggi niente lezioni di cortesia, musica o canto…” disse lui destandosi da quella lieve veglia in cui sembrava essere caduto da qualche minuto “… no, oggi ti voglio tutta per me!”
“Sai bene che non posso disertare quelle lezioni…” rispose Layla accennando un sorriso “... già i maestri dicono che tu mi stai portando su una cattiva strada.”
“Davvero? Dicono questo di me?”
“Si” annuendo lei “e temo che questi loro timori siano già giunti alle orecchie di mio padre.”
“Sai cosa ti dico? Hanno proprio ragione!” Esclamò lui. “Vieni, è una giornata troppo bella per restare qui all’ombra di questa quercia!” Prendendola per mano ed alzandosi di scatto.
“Non hai sentito quel che ti ho detto? Non hai paura di mio padre?”
“Cosa ho da perdere? Lui mi odia già!”
“Non è vero, sciocco!” Scuotendo il capo Layla. “Sai bene che non è vero, altrimenti non ti permetterebbe di venire a palazzo!”
“Vieni, Layla...”
“Dove vuoi portarmi?” Chiese lei divertita. “Sei proprio matto!”
“C’è un piccolo borgo perso oltre la boscaglia.” Fece lui. “Stasera lì si celebrerà la festa di San Vitaliano! Voglio portarti là, è un posto che sembra fuori dal mondo e dal tempo. Pare fatto apposta per accogliere chi si ama!”
“Si e a quante altre l’hai mostrato quel posto, dimmi?” Chiese lei con un filo d’ironia. “Dimmi la verità, quante ragazze ci hai portato prima di me?”
Lui si fermò di colpo e la fissò.
“La verità? Si, ne ho portate altre… ma in questo momento non ricordo più né i loro nomi, né le loro voci e nemmeno i loro volti…”
“Non giocare con me...” fermandosi lei e restando a fissarlo “... non farlo, ti prego...”
Lui la guardò senza dire nulla, per poi baciarla con passione.

Per un attimo qualcosa attraversò gli occhi di Layla.
Forse un ricordo sbiadito, un’emozione rapita al passato, o forse solo un’antica emozione ridestata dal vento.
“Sono una donna, milady…” voltandosi verso Talia “… una donna, come lo siete voi… e questo posto è il luogo in cui ho deciso di vivere…”
Fece un lieve cenno a Talia per farsi seguire al padiglione.
E passando di nuovo accanto alle lunghe lance con gli elmi sulla punta, la Granduchessa di Capomazda si accorse che su una di quelle non vi era nessun elmo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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