“Prendi il mio braccio” disse Pasuan a Dafne “e spostiamoci sottovento. Col caldo che c’è oggi, se qualcuno è nascosto nei cespugli attorno a noi riusciremo a sentirne l’odore…”
Intanto stringeva la spada nervosamente, tenendo le orecchie ben aperte a qualsiasi verso o rumore sospetto.
“Cavaliere, dunque non mi credete?” Urlò la dama. “A niente servono le mie parole e le mie lacrime? E voi, damigella…” fissando Dafne “… avete il cuore tanto arido da non provare alcuna pena per me? Voi avete tutto, un amore forte ed un uomo bello e valoroso… giungendo prima non ho potuto fare a meno di vedervi in dolce ed intimo atteggiamento… e mai vidi un uomo accarezzare con tanto amore la donna amata… perché allora non volete che anche a me tocchi una tale fortuna? Il vostro cavaliere non ha il dono della vista, è vero, ma io getterei via i miei stessi occhi e quelli di Ludovici pur di poter condividere con lui un’eternità senza luce, ma comunque stretta fra le sue braccia…” pianse di nuovo.
“Cercate pure tra questi cespugli” aggiunse dopo essersi asciugata gli occhi “ e poi nel bosco circostante! Cercate pure! Non troverete nessuno perché sono sola! Sola!” Gridò disperata. “Ora pregherò davanti a questa cappellina… se voi volete andare, fatelo pure… io non ho altro da dirvi…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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