Quasi tentai di afferrare l'aria. Scrutai con diffidenza il pavimento di fronte a me, dove poco prima si ergeva la figura scura del mio nemico.
Mi voltai verso la servitrice che mi aveva parlato.
Il mio mal di testa si acuì.
"No... non scomodateli." Appoggiai il libro e misi tutto a posto.
Poco dopo uscii da quelle sale e tornai nel cortile.
La vista mi doleva alla luce del sole, come se ferisse i miei occhi.
Mi sedetti su una panca di pietra e mi massaggiai le tempie.
MI sforzai di reagire e mi diressi verso la caserma, a cercare il Capitano.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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