“Cosa ne sapete voi di quel duello? Cosa sta succedendo veramente? Io…”
“Calmatevi e non aggravate oltre la vostra posizione.” Lo interruppe Monteguard. “Minacciare non vi servirà a niente. Siamo in guerra ed io ho il potere di far impiccare chiunque, se è per il bene del ducato.”
“L’altra sera allora era una sorta di tranello, vero?” Con tono minaccioso Guisgard e tentando di avvicinarsi a Melisendra. “Mi avete avvicinato per poi mettervi d’accordo col capitano!”
“Calma!” Bloccandolo le due guardie.
“Nessuno ha tramato alle vostre spalle.” Disse Monteguard. “Ora calmatevi. Sappiamo di quel duello e di come è finito.”
“Come sapete queste cose?” Chiese Guisgard senza togliere lo sguardo da Melisendra.
“Le domande le faccio io, cavaliere.” Fissandolo Monteguard. “Rispondete ora… è stato un duello regolare? Uno contro uno, intendo? E non mentite.
“Se sapete già tutto perché lo chiedete a me?”
“Rispondete.” Sentenziò Monteguard. “Non ho il dono della pazienza io.”
“Non ho bisogno di mentire…” mormorò Guisgard “… ho ucciso una donna… peggio non avrei potuto fare… sebbene certe donne sanno essere viscide come serpi…” aggiunse tornando a fissare Melisendra.
“I duelli sono vietati e quella donna occorreva catturarla viva.” Spiegò Monteguard. “Però ha ucciso diversi dei nostri… quindi, in un certo senso avete reso un servigio al ducato.”
“Andate al diavolo…”
“Un’altra uscita così e ti spezzo un braccio.” Minacciò una delle guardie.
“E per questo che vi offro un’altra possibilità…” fece Monteguard “… lady Melisendra deve recarsi in un luogo… un luogo pericoloso dove probabilmente è attesa dai nostri nemici… io non ho uomini a cui affidare la sua sicurezza… ed ecco che entrate in gioco voi… scorterete lady Melisendra in questo suo viaggio, dopo di ché sarete libero… libero di lasciare questo ducato, perché quelli come voi non sono desiderati qui.”
“E se mi rifiutassi?” Domandò Guisgard.
“Allora domani all’alba il vostro corpo penzolerebbe dalla più alta torre di Capomazda. Parola mia.” Rispose Monteguard.
“Canaglie…”
“Allora, cosa decidete?”
“Non mi date molta scelta…” scuotendo il capo Guisgard “… e sia, accetto… sebbene spero che il diavolo vi porti via tutti!”
Monteguard sorrise.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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