Layla si voltò a fissare Talia.
“Milady…” disse mentre un sorriso compiaciuto sorse sul suo volto “… siete troppo intelligente per credere davvero a ciò che mi avete appena detto… siamo io e voi sole qui, lontane da tutto e da tutti, non mentiamoci… ognuno di noi è artefice delle proprie scelte e, di conseguenza, responsabile della sua felicità…”
Fissò poi la lancia che Talia stava accarezzando.
“Quella lancia, milady è qui sapete da quanto tempo? E’ stata piantata nel momento in cui vostro marito ha perso la memoria, ritrovando qualcos’altro…” si avvicinò anch’ella alla lancia “… se amate davvero vostro marito, allora pregate che non giunga mai qui… che vi dimentichi, che incontri un’altra donna e che se ne innamori magari… una donna che possa liberarlo da questo giogo… che, per il suo amore, riesca davvero a vincere quell’oscura maledizione… e liberare tutti noi da questo tormento… lui sarà finalmente felice, voi potreste ritornare a Sygma, dimenticando Capomazda ed io, a Dio piacendo, ritrovare la serenità perduta… perché ormai” mentre un velo di malinconia scese sul suo volto “è l’unica cosa che ancora bramo possedere…”
“Milad, milady!” Gridarono all’improvviso due bambini appena giunti. “Stiamo giocando alle stagioni e a Morgan è toccato il ruolo dell’Estate!” Disse uno dei due indicando l’altro che gli stava accanto.
“Si” fece il piccolo Morgan “ed io ora possiedo il potere di parlare ai fiori… ditemi, milady… guarirò?”
Layla si commosse.
“Lo chiederò alla margherita!” Esclamò Morgan.
“No!” Facendosi seria lei. “Alla margherita no! Essa ti mentirà, come ha sempre fatto!” Gridò.
I due bambini restarono in silenzio, mortificati.
“Guarirò, milady” Domandò di nuovo Morgan.
Layla non rispose.
“Riuscirò almeno a vedere la fine dell’Estate?” Chiese.
“Non lo so, piccolo mio…” sospirando Layla “… non lo so…”
In quel momento arrivò, correndo, Shezan.
“Perché i bambini sono venuti qui?” Chiese Layla con tono severo. “Ti avevo detto che dovevano giocare nel cortile! Non voglio che vengano vicino alle lance!”
“Perdonatemi, milady.” Inchinandosi Shezan. “Non accadrà più.”
“Fa preparare per la cena.” Ordinò Layla. “Io e lady Talia rientreremo. L’aria comincia ad essere fresca.”
“Si, mia signora.” Rispose l’eunuco.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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