questa l'ho sempre amata
Si narra che, quando ancora il monte Bondone era governato dai quattro cavalieri, un gruppo di vichinghi, perduta la loro nave tentando di risalire il fiume Adige, vagando dispersi tra le nebbie della valle, giunsero nell’antica città dove dimoravano i sovrani della montagna. Uno di loro decise di andare a chiedere consiglio su cosa fare alle persone che meglio conoscevano la valle. Recatosi al cospetto dei quattro cavalieri, il vichingo si prostrò dinnanzi a loro e li supplicò di aiutare i suoi compagni. I quattro, che erano persone caritatevoli, invitarono il gruppo di vichinghi ad unirsi a loro nei festeggiamenti del compleanno del cavaliere del fuoco. I vichinghi rimasero con i quattro cavalieri per molte lune, ma un giorno il vichingo che per primo aveva chiesto udienza ai cavalieri, scrutando oltre le nebbie intravide il luccichio dell’acqua del fiume e immediatamente venne assalito da un’intensa nostalgia di casa. Quella sera ne parlò al cavaliere della terra, con cui aveva stretto amicizia, che gli disse di parlarne al suo capo. Se quest’ultimo fosse stato d’accordo, i quattro cavalieri avrebbero potuto aiutarli a ritornare a casa. il capo dei vichinghi fu subito d’accordo. Anche lui, come tutti gli altri aveva nostalgia di sua moglie, della sua famiglia e della sua terra. Il cavaliere della terra aiutò il gruppo a costruire una nuova nave con gli alberi della montagna. Il cavaliere del fuoco indurì i tronchi con il fuoco. Il cavaliere dell’acqua fece comparire un fiume che scendeva lungo la montagna e affluiva direttamente nell’Adige. Il cavaliere dell’aria promise che il vento sarebbe stato favorevole per tutto il loro lungo viaggio. I vichinghi salutarono i quattro cavalieri e partirono seguendo la stella polare. I quattro cavalieri, per ricordare i loro amici, fecero incidere nel ceppo di uno degli alberi che erano stati tagliati per costruire la loro nave, la statua di un vichingo. E ancora oggi troneggia in uno dei prati della via del corno.
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l'unica cosa a cui non potrai mai ribellarti è il destino...
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