“Non preoccuparti, ragazzo mio, una guerra non è poi tanto diversa da quei caotici giochi che si fanno da piccoli.” Disse Finiwell mentre passeggiava con Cavaliere25 per le strade della cittadella. “Mentre da fanciulli volevamo primeggiare per gioco, oggi invece lo facciamo per sopravvivere! In fondo” aggiunse con tono spavaldo “la vita altro non è che un grande gioco, dove ognuno interpreta il proprio ruolo.”
Voltarono la piccola stradina che tagliava trasversalmente la parte più esterna della cittadella e si ritrovarono presso il vecchio mulino.
Ed in quel momento videro tutto.
Una ragazza legata ad un albero, circondata da diversi individui col capo coperto pronti ad ucciderla.
Uno di loro allora alzò al cielo la sua mano armata di pugnale deciso a giustiziarla.
Ma proprio in quel momento una freccia trafisse quella mano.
“Secondo me è uno spreco ammazzare una donna tanto bella!” Esclamò Finiwell con ancora in braccio la sua balestra. “Preparati, amico mio…” disse poi a Cavaliere25 “… credo che la festa sia appena cominciata…”