Gouf si voltò a fissarla, per poi sorridere beffardo e tornare a guardare la sua immagine riflessa allo specchio.
“Deve essere davvero un valoroso ed abile cavaliere” disse sarcastico “se insinua in te il dubbio sull’esito del duello…” fece cenno ai suoi servi e questi si allontanarono “… non restare così, l’aria della martire non ti si addice… come quella della moglie e della madre.”
Si allacciò il mantello e lo lasciò cadere lungo la sua impenetrabile armatura nera.
“Eppure mi deludi, Melisendra…” in altri tempi saresti riuscita a portarlo qui tranquillamente “… come mai ora te lo sei lasciato sfuggire? Il tuo fascino è sempre notevole! O forse ora ti fai scrupoli nel raggiungere i tuoi scopi vendendo il tuo corpo?” Sorrise di nuovo, ma stavolta amaramente. “Togliti quel dolore bugiardo dal volto, mia cara… per quanto mi riguarda puoi lasciare questo posto anche adesso… né tu, né quel tuo figlio bastardo suscitate il mio interesse… anche perché, se quel cavaliere dovesse sfuggirmi, come promesso verrò a cercare tuo figlio… e stanne certa che lo troverò.”
“Milord, sir de Saint-Roche è già in cammino verso Capomazda!” Annunciò uno dei suoi entrando nella tenda.
“Bene, da ordine a tutti di prepararsi…” fece Gouf “… partiremo all’alba.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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