Pasuan e Dafne si vestirono e poco dopo scesero al pianterreno della locanda.
La ragazza che aveva chiesto il loro aiuto li stava attendendo nello spiazzo antistante la locanda, facendosi dondolare da un’altalena legata fra due alberi.
Appena vide i due, sorrise e li raggiunse.
“Milady, siamo pronti per partire.” Disse Pasuan.
I tre allora lasciarono la locanda e si diressero verso il luogo della tomba, dove si trovava prigioniero l’amato della ragazza.
“Conosciamo il nome del vostro amato, milady…” fece Pasuan durante il tragitto “… ma non il vostro…”
“Perdonatemi se ho mancato nel rivelarvelo, amici miei.” Si scusò la ragazza. “Ma gli eventi mi hanno totalmente travolta. Il mio nome è Amelya.”
Dopo un pò arrivarono in un luogo sinistro e spettrale.
Avevano viaggiato attraverso uno stretto sentiero, perduto in una sconfinata boscaglia, fino a quando videro una vecchia cupola emergere dal folto e selvatico fogliame che sorgeva sotto un pendio.
Le pietre di quella antica costruzione, superstite di un’epoca perduta ormai nel dimenticato eco del tempo, sembravano parlare di paura, angoscia e disperazione.
Come se un qualcosa emergesse da quella cupola e tentasse di respingere i tre.
Come se dentro di essa si celasse un terribile segreto che nessuno doveva svelare.
“Eccola, quella è la tomba.” Disse Amelya indicando la cupola.
E Pasuan, al suono di quelle parole, comprese che quella tomba era maledetta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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