Luna accennò qualcosa a Sayla sul misterioso Cavaliere del Gufo.
“Egli è un uomo malvagio e feroce.” Disse. “Ciò che rende gli uomini le straordinarie creature che sono, è la loro anima. Ma quel cavaliere non conserva più nessuna anima. Egli è rinchiuso in quella sua indistruttibile corazza, come in una prigione.”
Solo queste parole la ragazza proferì, mentre la nobile compagnia si era già rimessa in viaggio, seguendo le indicazioni del vecchio del giglio.
Ad un certo punto avvistarono un piccolo borgo.
Il suo aspetto era ospitale e molte persone animavano le sue strade.
Il loro arrivo fu salutato dalle campane che suonavano a festa.
Appena entrarono nel centro abitato, i nostri eroi furono subito raggiunti da diverse persone che li fissavano incuriositi.
“Quel cavaliere…” dicevano alcune donne parlando fra loro e fissando Icarius “… verrà di sicuro per tentare La Dolorosa Costumanza…” e nel dire queste cose scuotevano il capo e si disperavano.
“Che peccato…” avvicinandosi altre donne ai loro cavalli “… è così nobile e bello… che Iddio abbia pietà di lui…”
“Che strana atmosfera vi è in questo luogo…” mormorò Lho.
Icarius fissava ed ascoltava tutto ciò senza dire nulla.
Ad un tratto si mostrò ai loro occhi un bellissimo palazzo.
Sorgeva su una piccola altura e dominava tutto il borgo.
Era circondato da alti alberi ed aveva mura che sembravano insuperabili.
“Che luogo è quello?” Domandò Icarius ad un passante.
“E’ la Dimora degli Innamorati, milord.”
Icarius allora fissò quel luogo che appariva, ai suoi occhi, la fine e la meta di quel loro mistico ed irreale viaggio.