Gavron sorrise a quella carezza di Melisendra.
“Non abbiate paura, milady.” Disse il bambino con gli occhi che brillavano intensamente. “Io conosco sir Guisgard come nessun altro. Lui è come me… noi due non abbiamo nessuno a questo mondo e per questo siamo diventati amici per la pelle.” Assunse un’espressione furbetta. “Non ditelo a lui, ma l’ho scelto come maestro per diventare un vero cavaliere.” Sorrise, per poi voltarsi verso le finestre, attratto dalla musica dell’ocarina di Guisgard. “Quando suona è perché si sente malinconico… ma è in questi momenti che gli vengono le idee migliori!” Esclamò fissando di nuovo Melisendra. “Lui non lascerà nei guai voi e vostro figlio… io lo so… ha un gran cuore e vi aiuterà. Ora è tardi e vado a letto…” la fissò arrossendo “… sapete… siete bella… come la mia mamma…”
Saltò allora su una sedia e le diede un bacio sulla fronte.
“Buon riposo, milady.”
Ed andò a letto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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