Guisgard annuì a quelle parole di Melisendra.
Aveva Parusia che scendeva lungo il fianco sinistro.
“Perchè quella spada pende così? Tirala giù!” Disse il maestro.
“Perché?” Chiese Guisgard.
“Perché la spada deve scendere naturale, in modo che il braccio non si tenda del tutto per estrarla.” Rispose il maestro. “Questo è essenziale quando hai la possibilità di menare un solo fendente... da come porterai la spada dipende la tua sopravvivenza...”
Si avvicinarono alla casa.
L’uscio era aperto.
Guisgard fissò Melisendra ed entrò.
“Ottimi questo pane e questo miele!” Esclamò l’orrendo e deforme mendicante, che stava ad attenderli nella loro cucina. “A saperlo vi avrei raggiunto prima. Avete con voi la spada?” Chiese mentre masticava a bocca aperta il suo indegno pasto.
“Dov’è Gavron?” Domandò Guisgard. “Voglio prima vederlo!”
“Oh, non è molto lontano… datemi la spada!”
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|