Cittadino di Camelot
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Aprii lentamente gli occhi. Quel sogno era stato tanto reale che per un istante faticai a capire dove mi trovassi e a chi appartenessero le voci che udivo provenire da qualche parte lì vicino...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“E’ stato solo un attimo di debolezza.” Era Layla che parlava con Shezan, senza essersi accorta del risveglio di Talia. “Il Pegno del Cuore è una morsa e nessuno può uscirne. Appena sveglia continuerà a non ricordare nulla del suo passato.”
In quel momento Shezan, accorgendosi del risveglio della ragazza, fece un cenno a Layla.
“Ben svegliata, sorella.” Avvicinandosi Layla al letto. “Ti senti meglio ora? E’ stato solo un capogiro, niente di che. Vedrai che presto ti sentirai meglio, Yelia.”
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Ruotai lo sguardo e lo posai sulla donna, in piedi accanto al letto in cui ero distesa...
Yelia...
Sorella...
Il Pegno del Cuore...
Soppesai quelle parole, ma non dissi niente.
Appena sveglia continuerà a non ricordare nulla del suo passato... aveva detto.
Il mio passato...
Altrettanto lentamente e continuando a restare in silenzio, riportai gli occhi al soffitto decorato e li richiusi. Riflettevo.
Ricordavo perfettamente la passeggiata con lord Icarius, le sue parole, il suo bacio... ma per il resto la mia mente era di nuovo avvolta da quella nebbia densa che non mi permetteva di guardare più lontano.
E tuttavia qualcosa adesso affiorava da quella nebbia, qualcosa che prima del bacio di Icarius non c’era... non erano precisamente ricordi, era qualcosa di più indistinto e impalpabile, ma ugualmente potente: erano emozioni, sensazioni, l’eco di stati d’animo...
Ripercorsi per un istante il sogno che avevo appena fatto...
Icarius...
La gioia e l’amore...
Quella luce azzurrina e il silenzio ovattato di quel giardino...
Il Palio di Sygma...
I miei pensieri si soffermarono su quest’ultima cosa...
Sygma...
Cos’era Sygma?
Uno strano moto mi percorse l’anima a quell’idea e immagini convulse presero a sovrapporsi, mio malgrado, nella mia testa... Sygma... Sygma era affetto e gioia, Sygma era verde e marrone... Sygma e il Palio... l’allegria, la festa, la corsa, le grida, la felicità più viva o la delusione più nera... Sygma era l’infanzia e la spensieratezza...
Poi, improvvisamente, le parole di Layla mi attraversarono di nuovo la mente...
Yelia...
Sorella...
Sospirai.
Che cosa era vero, dunque?
Mi sentivo come chi, svegliandosi di soprassalto nel cuore della notte, ha difficoltà a riconoscere la realtà dal sogno e resta lì, immobile nel buio, cercando indizi che lo aiutino a capire.
Così ero io: immobile nel buio della mia mente, tentando disperatamente di riconoscere la verità tra le emozioni che mi generava Icarius e le parole che Layla infondeva nella mia testa con sorprendente mordente.
Riaprii gli occhi, infine, e tornai a guardare le due figure che stavano ancora ritte ai piedi del mio letto.
Ero ben decisa, ma quando parlai la mia voce suonò tanto fragile, remissiva e gentile da non offrire nessuno spunto per alcuna obbiezione.
“Dici bene, sorella mia...” mormorai, scostando leggermente le coperte e mettendomi seduta “Non è stato che un piccolo capogiro, dopotutto... tu dici che non c’è da preoccuparsi e così lo credo anche io. Ma desidererei prendere un po’ di aria fresca, adesso... sono certa mi farà bene! Così, con il tuo permesso, vorrei uscire in giardino.”
Mi alzai piano e, con un piccolo inchino, mi avviai verso la porta.
Magari, pensai tra me, Icarius era ancora lì... dovevo vederlo... desideravo vederlo.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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