Voltai le spalle al nano, che presto mi avrebbe accompagnata fuori di lì e mi avvicinai ancora di più alla grata della prigione di Guisgard.
"Avete ragione... questo non è luogo per la poesia. E nemmeno per la misericordia." Era un'amara verità.
"Presto uscirete di qui..." sussurrai.
Lo guardai, mentre mi domandavo cosa avrei detto al mio signore.
Mi avviai verso l'uscita di quella prigione e infilai il corridoio, seguendo il nano. I miei passi rimbombavano nei corridoi, da cui provenivano echi sinistri. Quel luogo era oscuro, degna dimora del male che lo infestava.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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