Guisgard fissò Melisendra con uno sguardo indecifrabile.
“Ancora uno dei vostri incanti…” disse il cavaliere “… e questo addirittura camuffato da bacio… cosa ci avete soffiato dentro? L’astio, l’odio o il disprezzo che avete per me? D’ora in poi teneteli per voi questi trucchi… baderò io a me stesso.”
Si voltò verso il vecchio.
“Su, coraggio, resistete!”
Il cieco rispose con un lamento.
In quel momento i carnefici ritornarono.
“Vedo che ti sei già ripreso…” mormorò l’oscuro traditore “… sei più forte di quanto immaginassi, bene…”
Il boia, ad un cenno del suo padrone, colpì il cavaliere con un pugno nello stomaco.
“Bast… bastard… i…” tossendo Guisgard.
“Perché hai disubbidito ai miei ordini, arrivando anche ad aggredire i miei servitori?” Chiese l’oscuro rinnegato. “Perché mi hai tradito?”
“E’… è la stessa, sciocca, domanda… che tuo padre fece a tua… madre… vero, figlio di…”
Ma il boia lo colpì di nuovo, impedendogli di continuare a parlare.
“Sono sincero…” fece l’oscuro ripudiato “… non immaginavo in te tanta rabbia. Ti ho sempre ritenuto una nullità, invece mi accorgo che hai quasi l’orgoglio e la superbia di un cavaliere.” Fece un cenno al boia e questi colpì nuovamente Guisgard.
“Ammetto che sarebbe quasi uno spreco uccidere un elemento come te…” con un ghigno l’oscura figura “… ucciderti ora, intendo… chissà che tu non possa servirmi per un ultima volta…”
Fissò il boia.
“Pestalo a sangue, poi ci penserà lei a rimetterlo in piedi…” ordinò il malvagio traditore, indicando poi Melisendra.
Si allontanò e lasciò il boia ad eseguire i suoi ordini.
E questi subito cominciò a picchiare violentemente Guisgard.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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