Seguì in silenzio il valletto, che mi accompagnò nelle mie stanze.
"Grazie, ora potete andare." lo congedai.
Osservai la grande stanza. Nel mezzo c'era un bellissimo letto a baldacchino, con le coperte color porpora, sulle pareti erano appesi diversi quadri.
L'aria però era stantia. Scostai le tende, anch'esse color porpora ed aprii una finestra.
Osservai il cielo, punteggiato di stelle luminose; abbassai poi lo sguardo sul giardino: era quasi interamente occupato dagli elmi dei cavaliere che hanno tentato di vincere la Dolorosa Costumanza.
Quante vite sprecate...
Tutto era silenzioso. Poi un rumore, improvviso. E una figura.
Una piccola figura stava in piedi sotto la mia finestra e mi fissava,. quando si accorse che anche io la guardavo mi salutò e per un momento, grazie alla luce argentata della luna, la vidi chiaramente.
E' un bambino... Ma cosa ci fa lì fuori, di notte?
"Ciao. Io non ho sonno... Ti va di parlare un po'?"
Tornò il buio più totale e il bambino sparì.
Dopo poco sentii bussare alla porta ed andai ad aprire.
"Entra pure." dissi al piccolo.
Lo osservai. Sembrava molto stanco, vissuto. Mi rattristai.
"Allora... Io sono Sayla, tu come ti chiami?"
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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