dubricius
Quando il tempo degli uomini era ancora lontano, conobbi tra le coste frastagliate della mia memoria un uomo che portava questo nome. Era una giornata senza ed il picco dell'antica rocca di cornovaglia sembrava scagliarsi nell'infecondo mare d'iverno, dove ricercavo, a quel tempo, tra i flussi impetuosi, il segreto del respiro di poseidone. Attirò la mia attenzione un viandante che vergava un libro di pagine gialle, inebriate da un forte profumo di muffa, come se fossero state disotterrate dalla foreesta di Broceliande. Mi avvicinai e gli chiesi chi fosse e da dove era venuto, visto che non mi ero accorto del suo passaggio temporale: egli mi disse di chamarsi Dubricius,"...e aveva un solco lugo il viso, come una specie di sorriso..."
Benritrovato viandante di un crepuscolo d'inverno.
Taliesin, il bardo
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