Icarius sollevò lo sguardo su quel meraviglioso firmamento, quasi guidato dalla voce di Talia.
“Raramente in questa stagione è possibile vedere così tante stelle…” disse “… almeno in queste terre che sono pianeggianti ed avvolte dall’umidità di questi lussureggianti boschi… ma vi è un luogo dove invece le stelle sono numerose anche nelle calde sere d’Estate…” si voltò a fissarla, mentre la ragazza guardava il Cielo “… questo luogo si chiama Sygma… io non lo conosco, o almeno non ricordo di averlo mai conosciuto… perchè, vedete, milady… anche io come voi ho perso il bene della memoria… come voi non ho passato, né più sogni… se non uno soltanto… ed è per inseguire quel sogno sono giunto fino a qui…”
Le si avvicinò, quasi ad imporle il suo sguardo nel suo.
“Quel sogno siete voi, milady...” sospirò “… vostra sorella dice tante cose su di voi e su di me… vi chiama con un nome diverso da quello che io sospiro ogni notte nella mia solitudine… che siate Talia, Yelia o Isotta a me poco importa… voi siete la mia Amica, la mia compagna, la mia musa, il mio bene più grande e prezioso… siete l’unico sogno che mi è rimasto… quello che neanche l’oblio del mio passato è riuscito a strapparmi… quello che neanche gli oscuri incanti di questo luogo possono togliermi…"
Allungò allora la sua mano sulla leggera e raffinata scollatura del suo vestito, sfiorandole ed accarezzandole la pelle bianca e profumata, per poi scendere a toccare il ciondolo che Talia aveva al collo.
“Non vi chiedo di credere alle mie parole, milady...” continuò “… ma di credere a ciò che avete sul cuore… aprite questo ciondolo ed apparirà un volto… e quel volto sarà la verità e la risposta a tutto questo…”
“Milady, vostra sorella chiede di voi.” Disse all’improvviso Shezan interrompendo i due. “Prego, vi condurrò io da lei…”