Ma proprio quando Talia aveva quasi raggiunto la porta, Shezan le si mostrò innanzi, bloccando il suo cammino.
“Stupida sciocca!” Disse Layla. “Come osi rivolgerti a me con questo tono!”
Le si avvicinò e con gesto rapido e improvviso le strappò il medaglione.
“Lui morirà presto!” Gridò. “Anzi, è già come se lo fosse! Tutti i suoi grandi avi sono periti nell’affrontare quella prova! E lui non è migliore di tutti loro!”
Fissò Shezan e fece un cenno col capo.
L’eunuco prese Talia in braccio, tenendola stretta in una morsa impossibile da forzare per la ragazza e la condusse via.
Poco dopo Talia fu rinchiusa nella stanza più alta della torre del palazzo.
Vi era una sola finestra che dava sul cortile, ma l’altezza era tale che nessuno avrebbe potuto sentirla gridare.
“Stupida piccola insignificante ragazza!” Mormorò Layla ancora adirata per le parole di Talia. “Ma piangerai amaramente quando vedrai l’elmo del tuo amato Icarius fare bella mostra nel mio verziere!”
“Ho rinchiuso la ragazza, mia signora.” Disse Shezan alla sua padrona.
“Bene.”
“Cosa diremo a chi chiederà di lei?”
“Diremo che lady Yelia si è di nuovo ammalata ed il medico ha vietato qualsiasi contatto con estranei.”
La donna fissò poi il volto di Icarius ritratto sul medaglione strappato a Talia.
“Tu sei l’ultimo dei Taddei…” mormorò con disprezzo guardando quel volto “… e quando ti avrò ucciso, la mia vendetta sarà finalmente completa…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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