Scappai fino a raggiungere il verziere, da dove si sentivano le grida felici dei bambini che giocavano liberamente nel giardino del palazzo.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime.. Tentai di reprimerle, di scacciarle, ma invano.
Poco dopo il duca mi raggiunse nel verziere e mi chiese chi fosse ad obbligarmi ad uccidere.
"Mio caro Arciduca, questo non è il maleficio di una strega e come tale, non può essere spezzato. Ciò che mi costringe ad uccidere è il sangue stesso che mi scorre nelle vene, è la mia natura e il mio destino: uccidere. Se non uccido per mia volontà, il mio corpo lo fa da solo e non gli importa chi si ritrova davanti." mi girai e lo guardai, gli occhi ancora rossi di pianto.
"Perciò io uccido per non uccidere chi mi sta a cuore. Se non uccidessi, probabilmente Luna, Nishuru o Voi, non sareste ancora qui... Ma io sono felice. Considero un onore condividere il mio corpo con Theenar, solo che lui reclama sangue ed io non posso resistergli..." era difficile confidarsi così, fino ad ora avevo detto tutte queste cose solo a Luna.
Poi mi sentii di nuovo male e mi accasciai sull'erba.
Theenar, Mio Signore e Signore del Sangue, questa notte ci sarà la Luna piena e Voi avrete il sangue che desiderate, ma per ora, vi prego di attendere...
"Dovete aiutarmi a risolvere questo problema, duca." gli dissi fissandolo seria.
Un altro capogiro.
"Non mi sento molto bene..."
E in un istante tutto fu buio.
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart.
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