Per tutto il tragitto Guisgard ascoltò Melisendra senza dire nulla.
La sua espressione appariva enigmatica.
Qualcosa attraversava il suo sguardo, ma sembrava impossibile da decifrare.
“Il Cavaliere del Gufo vi ucciderà…” sentenziò quasi “… e ucciderà anche vostro figlio… ciò che è impenetrabile non è quella sua armatura, ma il suo stesso cuore…” fissò l’indefinito Cielo che si contorceva sopra Capomazda “… forse quella donna… quella che uccisi, è stata l’unica persona che abbia davvero conosciuto quell’uomo… a parte voi, ovviamente…” fissando quasi di sfuggita Melisendra “… visto che siete giunta ad amarlo…”
Giunsero dove si trovava il vecchio Diacono.
Guisgard gli mostrò la spada.
“Sapevo che l’avreste ripresa, mio signore.” Raggiante il vecchio.
“Indicaci come uscire da Capomazda…” disse al vecchio.
Diacono annuì e mostrò loro un passaggio sotterraneo.
“Da qui uscirete dietro le mura, dove l’esercito nemico non ha posto nessun controllo.” Spiegò il vecchio.
“Bene, siamo giunti alla fine…” mormorò Guisgard “… già, ora potrò smettere di preoccuparmi di voi…” fissando Melisendra e tradendo un certo nervosismo “… e voi non sarete più costretta a sopportare la mia fastidiosa compagnia… addio, Melisendra… vi auguro buona fortuna… per voi e vostro figlio…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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