Sorrisi ulteriormente, per nulla agitata.
"Oh in un certo senso mi manda lui... considerato che è stato lui a crescermi..." Lo guardai un po' divertita. "Ma questo non ha più importanza... soprattutto ora che sia io che voi rischiamo il collo."
Accennai ai miei polsi imprigionati.
"Non sono una strega e Izar mi ha messa al corrente dei suoi piani... e voi non ci siete tra essi. Almeno... bè, fino a un certo punto... poi pouf! Scomparite..." Feci timidamente spallucce.
"Vi prego, calmatevi... tutto ciò è inopportuno e imbarazzante! Avete così tanta paura della furia di quel pazzo? Bene... una ragione in più per decidervi a fare qualcosa per toglierlo dalla vostra strada..." Modulai la mia voce in modo suadente, sapevo che si sarebbe insinuata dentro di lui, solleticandolo.
"Pensateci... ormai Capmazda è presa, cadrà tra pochi giorni... a cosa vi serve il Gufo? Perchè non eliminarlo e confermare a Izar la vostra fedeltà... nonché abilita... prendere il vostro oro e i vostri uomini e andarvene senza attirare su di voi la sua malevolenza? Io potrei aiutarvi... sarebbe sciocco uccidermi, quando avete tra le mani me e i miei poteri... e voglio solo il bambino che tiene prigioniero..." Mi ritrassi, come intimidita. Poi lo guardai con un sorriso angelico, che stonava con le mie parole, ma mi faceva apparire nient'altro che un'innocua ragazza.
"Penso che possiate essere molto più furbo di Gouf... in fondo lui non è che Achille, mentre voi... voi aspirate a seguire le orme del saggio Ulisse..."
Lo guardai, in attesa.
"Dunque?"
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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