Un sorriso sorse sul volto di Ivan, quasi a sciogliere quella sua espressione contratta di un attimo prima.
“Già, la sua corazza…”mormorò “… beh, quella avete molte più possibilità di togliergliela voi…” avvicinandosi alla ragazza “… sono certo che non rifiuterà la vostra compagnia… anche se dovesse avervi come schiava, anziché come amante…basterà solo essere un po’ accondiscendente da parte vostra…” le accarezzò i capelli e poi il volto “… e poi, a vedervi, è quasi un peccato pensare di liberarvi… siete così docile, indifesa…” sorrise con ambiguità “… Izar da questa storia ci guadagnerà la morte di Gouf… voi vostro figlio… ed io? Suvvia, non meriterò, alla fine, un po’ della vostra riconoscenza, milady?”
In quel momento entrò un soldato.
“Tutto in ordine, signore?”
“Cosa vuoi?” Chiese con rabbia Ivan.
“Ero venuto a controllare che tutto andasse bene, milord.”
“Si, tutto in ordine.” Annuendo Ivan. “Sto interrogando la prigioniera. Puoi andare.”
“Si, milord.”
Ed uscì dalla tenda.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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