Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 22-07-2011, 02.59.25   #1983
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il buio.
In un attimo avvolse ogni cosa.
Dafne sentì mancare il contatto con Pasuan ed un senso di profonda paura la raggiunse.
Poi il rumore di lotta, di scontro.
Grida, gemiti.
Poi una risata delirante ed angosciante.
Poi il silenzio.

Il campo era gremito di gente.
Le dame erano tutte sulle tribune sotto il palco ducale, mentre il popolo riempiva i bordi dello spiazzo in cui si sarebbe tenuta la giostra.
Ovunque vi erano sorrisi, grida gioiose e sguardi innamorati.
Ogni dama sognava il proprio cavaliere vincere tutti gli altri e portare in trionfo il proprio colore.
Dafne era tra quelle dame.
Stringeva in mano il suo velo rosato, mentre il vento sembrava volerglielo strappare e portare via.
Fissava le fila degli sfidanti, ma non vedeva il suo cavaliere.
Ogni dama riconosceva tra i pretendenti alla vittoria il proprio campione, chiamandolo per nome e salutandolo con il proprio velo colorato.
Ma non Dafne.
Fissava la folla, i paggi, gli scudieri, i marescialli di campo, ma non vedeva quel volto a lei tanto caro.
Il Cielo era terso ed azzurrissimo e grandi nuvole, sospinte dal fresco vento, navigavano verso Est.
Il Sole disegnava su di esse riflessi di varie tonalità, dal vermiglio, al dorato, al purpureo e sagome di città lontane sembravano prendere forma su quelle sterminate nuvole.
E nel vedere quelle città galleggianti nel Cielo, Dafne immaginava viaggi ed avventure in quei mondi sospesi tra la terra e l’infinito.
Ed in ogni viaggio ed avventura il suo cavaliere giungeva a salvarla ed a portarla via da tutto e tutti.
Lo squillo delle trombe destò Dafne da quei sogni.
La giostra iniziò ed ogni cavaliere si contese la vittoria da dedicare alla propria dama.
Alla fine vinse uno sconosciuto messere che raccolse i colori della sua amata e li portò in trionfo su tutto il campo.
La giostra si sciolse e tutti andarono via.
Dafne tornava a casa sempre col suo velo tra le mani.
Era triste ed una lacrima accarezzò il suo bellissimo volto.
Ad un tratto tre ragazzi le si avvicinarono.
“Ehi, damigella, sei tutta sola?” Fece uno di loro. “Perchè non vieni a divertirti con noi?”
Dafne cercò, quasi istintivamente, di nascondere il suo velo rosato.
“Cosa c’è?” Il tuo cavaliere ti ha lasciata da sola? Dai, scegli chi fra noi tre ti piace di più e premialo col tuo velo!”
“Si, dai!” Gli fece eco il suo compare.
“Siete troppo brutti voi tre!” Disse all’improvviso qualcuno appena giunto. “Nessuna dama vi sceglierebbe come campioni! Ora tagliate la corda o vi taglio quei brutti musi che vi ritrovate!” Minacciò Pasuan.
I tre gli furono subito addosso, ma il cavaliere li sistemò in un momento, mettendoli in fuga.
“Stai bene, piccola?” Chiese poi avvicinandosi a Dafne. “Mi sa che quella giostra non era poi tutto questo granché!” Esclamò sorridendo. “Se il vincitore non ha scelto i colori della più bella fra le dame presenti!”
Dafne fissò il suo velo rosato.
“Sono ancora in tempo per guadagnarmi quel velo, damigella?”
“Ti ho atteso fino all’ultimo…” sussurrò Dafne.
“Perdonami, amore mio, ma il capitano mi ha spostato il turno di guardia.” Rispose Pasuan. “Ma ora fino a domani nessuno ci disturberà! Allora, cosa devo fare per poter ambire a quel velo? Forse sfidare madonna Avventura?” Sorrise. “Allora andiamo!”
La fece salire in sella al suo cavallo ed insieme raggiunsero il lago vicino.
Qui sognarono di grandi avventure, fatte di duelli impossibili e viaggi ai confini del mondo.
Quel lago divenne lo scenario incantato per ogni loro sogno.
E sulle sponde di quelle acque dorate danzarono fino al tramonto, quando poi la scia della Luna nascente rese quelle stesse acque magiche ed argentate.
Pasuan allora vinse l’ambito velo di Dafne, divenendone il solo campione del suo cuore.
E quando giunse la notte trovò i due giovani amanti uniti in unico abbraccio fatto di quei sospiri che solo l’amore sa donare.


Dafne si svegliò, ritrovandosi in una stanza illuminata da un’apertura sul soffitto a volta.
Attorno a lei vi erano brandelli di vesti e mobili fracassati.
Il forno era acceso e dentro vi bruciava qualcosa che produceva, a tratti, intense fiammate.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 22-07-2011 alle ore 03.06.53.
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