Gli spiriti avevano ammansito e poi spento quel principio d’incendio, ma il fumo aveva già attirato qualcuno.
I tre cavalieri giunti nella tenda subito bloccarono l’uscita e circondarono Melisendra.
“Come hai fatto ad entrare qui dentro?” Chiese alla ragazza uno di loro.
“Poco male…” fece un altro “… sicuramente non ne uscirà viva…”
“Prendetele il bambino!” Gridò la donna ai tre.
“Zitta tu!” Le intimò uno dei cavalieri.
Si avvicinò poi a Melisendra e tentò di strapparle il bambino.
Uriel cercò di resistere, aggrappandosi prima ai vestiti e poi ai capelli di sua madre, ma alla fine dovette cedere.
Madre e figlio furono separati.
Melisendra fu immobilizzata e schiaffeggiata dal cavaliere, che poi le puntò la spada alla gola.
“Sai che ho una gran voglia di sfigurare il tuo bel viso?” Mormorò il cavaliere, sfiorandole il volto con la lama della sua spada.
“Va bene così.” Disse Gouf entrando nella tenda. “Lasciatela a me.”
“Si, milord.” Risposero in coro i tre.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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