Discussione: La Gioia dei Taddei
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Vecchio 25-07-2011, 03.39.59   #2004
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissò, per un momento, gli occhi di Melisendra.
Gouf invece aveva il suo sguardo fisso sul cavaliere.
“Vuoi sacrificare una madre e suo figlio” disse Guisgard “per vendicare chi fu vittima delle sue stesse colpe.”
“Chi sei tu?” Chiese di nuovo Gouf.
“Quella donna decise da sola la sua vita” fissandolo Guisgard “e la sua morte…”
“Chi sei, maledetto?” Urlò Gouf.
“Sono un cavaliere… il mio nome è Guisgard… sono qui, ora libera loro due e risolviamo tra noi la nostra questione.”
Gouf si alzò di scatto e con gesto fulmineo della sua spada spezzò le catene che tenevano imprigionati Melisendra e Uriel.
Un attimo dopo il Cavaliere del Gufo si lanciò contro Guisgard.
Questi estrasse rapido la spada e cominciò a duellare col suo formidabile rivale.
Gouf colpiva con rabbia e con forza, mentre Guisgard era costretto alla sola difesa.
I colpi del Gufo erano a stento parabili ed avrebbero di certo ridotto in pezzi la spada del suo avversario se questi non avesse avuto con sé Parusia.
I due contendenti, come lupi feroci, combattevano senza risparmiarsi, come se entrambi fossero mossi da vivo odio.
Lo scontro era acceso e ben presto i due si ritrovarono fuori dalla tenda.
Il campo di battaglia divenne allora un piccolo spiazzo che sovrastava la palude sottostante.
All’improvviso Guisgard urlò.
Gouf era riuscito a ferirlo ad un fianco.
Il cavaliere nero allora cercò il corpo di grazia, ma Guisgard evitò il suo attacco e, girandogli intorno, riuscì a ferirlo ad una spalla.
“Come… com’è possibile?” Mormorò stupito Gouf “… come hai potuto penetrare la mia corazza?”
Fissò allora la spada del suo avversario.
“Che spada è quella?” Chiese.
“Quella che ti spedirà all’Inferno!”
Lo scontro riprese con ancora più ardore.
Gouf, accecato dalla rabbia, si lanciò sul suo avversario, ma questi evitò di nuovo il suo attacco.
Ed approfittando del momento propizio, nel quale Gouf era senza difesa, con un colpo preciso gli mozzò la mano sinistra.
Il Gufo lanciò un urlo straziante, ma poi, quasi rinvigorito dalla rabbia per quel colpo subito, si lanciò nuovamente verso il suo avversario.
Stavolta Guisgard non riuscì ad evitarlo.
Lo scontro fu terribile ed entrambi persero la propria spada.
Gouf allora colpì con un pugno Guisgard, gettandolo a terra.
Sollevò poi un grosso masso, deciso a frantumare la testa del suo avversario.
Guisgard però lo evitò rotolandosi nel terreno, fino a raggiungere Parusia.
Gouf gli si lanciò contro per impedirgli di riprendere l’arma, ma Guisgard riuscì ad impugnarla e a lanciarla contro il suo rivale.
Parusia penetrò la corazza ed il petto di Gouf.
Ma questo non arrestò la corsa del Gufo che riuscì comunque a raggiungere Guisgard, spingendolo nella palude.
Un attimo dopo Gouf si accasciò, fissando compiaciuto il suo odiato nemico affondare nelle sabbie mobili.
E con rabbia estrasse Parusia dal suo petto.
“Peogora!” Gridò Guisgard, mentre cercava di non affondare. “Peogora!”
La fedele Peogora si avvicinò alla palude e scuotendo la testa cercò di portare le redini verso il suo padrone che tendeva le mani verso la cavalla.
E dopo alcuni tentativi, il cavaliere riuscì ad afferrarle.
“Tira, Peogora! Tira!”
La cavalla riuscì così a portare in salvo il suo padrone.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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