Buongiorno,
ed in particolar modo benritrovato Messere Guisgard.
Nella vostra citazione, tratta da un'antichissima leggenda cinese che i sposa con un'altra leggenda etiope e birmana, credo cei sia l'essenza dessa del termine poesia e delle benedizione di chi riesce a coglierne il primevo significato...Voi, come Madonna Anne, e molti altri giovani cuori viandanti di questa virtualità, vi siete emozionato in quello specchio d'acqua calma in cui vi siete riflesso.
Si, è questo il segerto Messere...
Vi voglio racconatre una breve storia che mi è capitata tanti anni fa: mi trovano come sempre in compagnia del mio strumento e della mia musica all'angolo della ricchissima e rispettabilissima repubblica senese in quel di Camollia: distrattamente, tra le mie canzoni, passavano dame e cavalieri ingioiellati e profmati rapiti dal loro dorato privilegio incantato; mercanti e servi chiassosi tra i banchi del mercato, bambini che correvano dietro le grandi vesti delle donne. D'un tratto, al termine di una triste ballata, vidi una fanciulla avvicinarsi con le lacrime agli occhi, portandomi una statuetta d'argilla che rappresentava un pescatore. Ella mi disse di soffiare in quella figura ed io, senza domanda alcuna, lo feci...
Le chiesi il motivo di questo strano rituale e lei mi rispose che, nell'ascoltare quella mia canzone, le erano tornati alla mente i giorni felici quando con il suo uomo vivevano rari ma intensi ommenti d'amore, prima della sua scomparsa avvenuta in un mare lontano. Mi disse che in qualche modo, come una specie di magia, io avevo ridonato a quel pezzo d'argilla la sua anima imprigionata. Io le asciugai le lacrime con un panno di lino, la baciai in fronte e le mie lacrime bagnarono le sue come un solstizio d'estate. Io la ringrazierò per l'eternità per essersi emozionata difronte a quella mia canzone...
Mi capite vero messere....?
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