Shezan fissava Talia, mentre questa parlava con tono calmo, ma deciso.
“La mia anima, milady…” mormorò l’eunuco “… deve tutto a lady Layla… tutto.”
Allora estrasse la sua scimitarra e si avvicinò.
Un attimo dopo calò il buio su tutti loro.
“Talia…” chiamò Icarius “… Talia, ti prego svegliati… Talia, sono io…”
Talia aprì gli occhi, come se il Sole radioso del mattino avesse danzato sul suo volto fino a quel momento.
Il verziere era rigoglioso e luccicante in quella luminosa mattinata di Agosto.
Una lieve brezza accarezzava gli alberi e sfiorava i cespugli, diffondendo nel cortile il profumo ed i petali dei meravigliosi fiori che crescevano in quel luogo.
“Talia, come stai?” Chiese Icarius, accarezzandole il volto e poi i capelli.
In quel momento anche Morgana, Lho, Nishuru e Luna si destarono da quel sonno che li aveva presi improvvisamente.
“Milord!” Esclamò Lho. “Che Dio sia lodato! Siete salvo!”
Icarius annuì.
L'Arciduca si voltò poi verso Morgana e le sorrise.
Non sembrava più esserci nessuno oltre loro in quel luogo.
Il palazzo, il cortile ed il verziere apparivano infatti deserti.
“Cosa è accaduto a questo posto?” Domandò turbato Lho. “Dov’è finito quel dannato eunuco? Ed il piccolo Morgan?”
“Forse finalmente la pace è giunta in questo infelice luogo…” sussurrò Luna voltandosi dove si trovavano le tombe.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|