In breve tutto il villaggio si riunì per raggiungere la chiesetta dove Pasuan e Dafne erano stati uniti in matrimonio.
Lì il piccolo Hubert fu battezzato e poi tutti ritornarono al villaggio, dove si festeggiò in una sola volta il matrimonio ed il battesimo.
Ci fu cosi una grande festa alla quale tutti presero parte.
L’odore pieno e pulito del pane caldo, dei capretti che arrostivano sugli spiedi, il colore della verdura e della frutta fresca di stagione, il profumo delle crostate, delle torte alle mele, al miele, riempiva il grande spiazzo attorno al quale era distribuito il piccolo ma prospero centro abitato.
Le campane della chiesa del posto suonavano a festa e tutti cantavano e ballavano al suono trascinante della musica.
Ci fui poi il brindisi per augurare agli sposi ed al loro bambino Gioia e salute senza fine.
Ad un tratto della festa, Pasuan sussurrò qualcosa nell’orecchio di Dafne:
“Non so tu, ma qui per me comincia ad essere troppo affollato… e poi ho voglia di stare solo con te… vieni, amore mio…”
“Ehi, Pasuan, dov’è che andate?” Chiese uno degli invitati vedendo i due sposi allontanarsi dalla tavolata.
“Eh, amici miei…” voltandosi sorridente Pasuan “… il grano è rigoglioso ed io e la mia signora andiamo a cullarci fra le sue alte e dorate spighe!”
Tutti allora risero di gusto e brindarono nuovamente, stavolta indirizzando il loro augurio all’amore che avrebbe unito i due sposi in un infinito, tenero ed unico battito.