Gli ultimi due versi vostri,Taliesin,come sono profondi.
Il riso beffardo del giullare che necessariamante deve far divertire occultando il meschino dolore,eppure la sua anima ne soffre,soffre del suo stesso inganno,soffre della sua maschera che ride e sotto,il volto,cela il pianto.
E il Fato che governa la beffa.
E l'uomo che ride di un riso amaro.
La vita stessa,talvolta,ha il sapore di una beffa.
Grazie per la delicatezza che mi avete usato,lady Gonzaga e Taliesin,ma io in questo luogo sono una nota stonata,i versi sono propri delle creature che sanno padroneggiare le emozioni e i sentimenti,donando loro corposità di poesia e di musica.
Quelle mani intrecciate,le ho toccate,sono calde e sicure,e sono salde ad ogni minaccia.Non si slegano,come non si scioglieranno mai i versi incatenati in queste pagine.
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