Daniel aveva approfittato della distrazione di Jalem e degli altri servitori per intrufolarsi nel palazzo ducale.
Era stanco, braccato come un animale in fuga e sentiva sempre di più il fiato delle guardie sul suo collo.
Un collo, il suo, che sarebbe stato appeso sulla torre più alta di Camelot se lo avessero catturato.
Il giovane ladruncolo allora cercò riparo nell’ampio giardino del palazzo.
Ormai camminava da ore e quel tozzo di pane che aveva rubato non bastava più a dargli la forza di proseguire.
Fu allora che cominciò a sentire un odore che gli parve giungere direttamente dal Paradiso.
In realtà proveniva da molto più vicino: le cucine del palazzo.
Si trovava infatti a pochi passi da dove si stava preparando il pranzo per il signore del palazzo.
Un profumo di selvaggina arrosto, di legumi, di pannocchie stufate e di pane caldo ridestarono il suo spirito ormai fiaccato da quella disperata fuga.
Nel frattempo, dall’altra parte del giardino, al cancello di entrata, mentre la marchesa Ymma salutava Gonzaga e Jalem, giunsero alcuni soldati.
“Salute a voi, mie signore.” Disse uno di loro, mostrando un lieve inchino verso Gonzaga e Ymma. “Perdonate se vi rechiamo disturbo, ma stiamo cercando un ladruncolo che, da quanto affermano alcuni testimoni, sembra sia fuggito verso questa zona.”
“Qui intorno non abbiamo visto nessuno, capitano.” Rispose Jalem. “Non credo che un ladro possa pensare di trovare riparo qui.”
“Non credo di avere il piacere di conoscere quest’affascinante dama.” Con un sorriso il capitano.
“E’ lady Gonzaga, pupilla di lord Tudor.” Spiegò Jalem. “E’giunta oggi a Camberbury.”
“I miei omaggi, milady.” Sorridendo il soldato. “E voi, nel giungere qui, non avete notato nessun ladruncolo in fuga?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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