Melisendra rimise così a posto quei suoi documenti di famiglia, sotto però lo sguardo vigile ed attento di Mercien.
E quando la giovane e bella vedova pronunciò alla devota Giselle la sua volontà di ricominciare una nuova vita in terra straniera, marito e moglie si scambiarono una fugace occhiata.
La governante dell’ultima dei Du Blois mostrò chiaramente timore e dubbi per la decisione della sua padrona.
Ricominciare una nuova vita, in una terra, l’Inghilterra, ostile ai rivoluzionari, presentava senza dubbio difficoltà non da poco, soprattutto se l’impresa era tentata da due donne.
Ma la scelta era quasi obbligata.
Troppo incerto era ormai lo scenario che si andava a delineare nella Repubblica di Magnus.
“E sia, mia signora…” sospirò la fedele nutrice “… comincio sin da ora a preparare ciò che ci è rimasto per la partenza.
Clementine fissò, con uno sguardo quasi enigmatico, sospeso tra la paura, l’incertezza e l’angoscia, suo marito.
“Io sono fedele ai miei signori, i nobili Du Blois!” Disse Marcien, guardando sua moglie. “Bevo alla salute del casato dei Du Blois!” E si scolò l’ennesimo bicchiere di liquore, seguito, quasi titubante, da Clemenine.
Il giorno della partenza arrivò presto.
I quattro attesero i primi cenni del crepuscolo per prepararsi.
Calais era ad un paio d’ore circa, dove avrebbero trovato ad attenderli il battello con altri profughi, diretto a Dover, in Inghilterra.
Il viaggio fu segnato da un tetro silenzio fra i quattro.
Un’opprimente angoscia aleggiava fra loro, visto che il pericolo di essere scoperti era concreto.
Giunsero così ad un piccolo molo fuori mano e poco sorvegliato, a causa del basso porto che rendeva possibile il transito solo a piccoli pescherecci, ma tuttavia adattissimo per un piccolo battello come quello che si apprestava a salpare.
Con attenzione e prudenza Marcien si avvicinò ad alcuni uomini fermi sulla banchina e indicò, oltre se stesso, le tre donne che erano con lui.
“Ho appena parlato col capitano…” disse poi appena ritornato dalle tre donne “… tra un momento ci faranno salire a bordo…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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