Presto mi avrebbero portata via. L'istinto di sopravvivenza ebbe la meglio.
"Aspettate..." mormorai, quasi timidamente, scostandomi appena dalla presa delle guardie.
"Così siete voi quel famoso De Jeon." Gli rivolsi un inchino, nonostante nel mio cuore provassi solo disprezzo per quell'uomo che, con le sue orazioni, fomentava il popolo e probabilmente aveva partecipato alla condanna di mio padre. La mia vita non mi apparteneva più, era finita nelle mani di quegli uomini ansiosi di trovare un nuovo spettacolo per gli occhi delle folle.
"Se..." mi tremò la voce "Se recuperaste ciò che è rimasto del tesoro dei Du Blois... lascereste libera me e la donna che avete arrestato con me?"
Rimasi immobile a guardare quegli uomini così tetri.
Sapevo dove mio padre aveva nascosto alcuni preziosi che la sua famiglia si tramandava da generazioni: la cripta del palazzo di Beauchamps. Mi augurai che non mi vedesse mercanteggiare con i suoi assassini. I gioielli di mia madre, invece, sarebbero rimasti al sicuro nel mio corsetto. Dovevo scegliere tra l'eredità dei Du Blois e quella dei Wendron e mi spiaceva ammetterlo, ma quello che rimaneva dei Du Blois era ormai perduto. Occultarne i resti sarebbe stato sciocco, a quel punto.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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