Gonzaga entrò nella stanza e salutò con rispetto e soggezione il nobile uomo che l’amava come una figlia.
Ma la ragazza non si era accorta che il duca non era solo in quella stanza.
Un attimo il suo ingresso, Gonzaga si rese conto della presenza di una terza persona.
“Ragazza mia…” fece lord Tudor avvicinandosi a lei “… ti ho fatta chiamare per presentarti un amico caro a questa casa e all’intera Inghilterra… lord Carrinto.”
“Incantato, milady…” sussurrò l'affascinante aristocratico, alzandosi dalla sedia e sfiorando con le labbra la mano di Gonzaga “… milord, dovrei adirarmi con voi…” parlando al duca, senza però allontanare lo sguardo dal volto di Gonzaga “… mi avevate parlato di una graziosa dama, invece qui vedo una dea…”
“Sempre il solito, amico mio!” Esclamò ridendo lord Tudor. “Ragazza mia…” rivolgendosi a Gonzaga “… guardati da costui che è tra i più grandi ed apprezzati adulatori del regno!”
“La nostra dama renderebbe, con la sua bellezza, anche un villano capace di comporre versi.” Accennando un sorriso lord Carrinton.
“Mia cara, ho invitato qui il nostro lord Carrinton” disse lord Tudor “perché voglio presentarti all’intera società del regno e lui si è proposto di realizzare questo mio desiderio… organizzerà nella sua residenza un magnifico ricevimento per celebrare il tuo ingresso nell’aristocrazia del regno. Cosa ne dici?”
“Un vostro rifiuto sarebbe per me un’offesa, milady…” con un lieve inchino lord Carrinton.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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