Quella scena aveva stravolto l’atmosfera della sala.
“Avete dunque beccato il ragazzo che fuggiva col mio formidabile sauro nuovo?” Fece Guisgard fissando Carrinton. “Ah, ma allora vi sono debitore, amico mio! Quel cavallo vale una fortuna! E ditemi… dove avete trovato questo ragazzo? Nel bosco? Al villaggio? Oppure era già quasi riuscito a fuggire oltre le terre di mio zio?”
“No, l’ho beccato mentre era ancora nel Belvedere.” Rispose Carrinton fissando il nipote del duca.
“Davvero?” Stupito Guisgard. “Questa è bella! Ed io che ritenevo questo ragazzo molto più furbo invece! Dunque costui, caro lord, è tornato indietro, ha lasciato il mio cavallo nelle scuderie, per poi decidere di fuggire via. Beh, non so se definirlo audace, singolare o soltanto stupido il suo comportamento. Non vi pare?”
“Non comprendo…” mormorò Carrinton.
“Vedete, ho affidato a questo ragazzo, che per la cronaca è il mio nuovo scudiero, la cura del mio nuovo cavallo. L’avevo infatti mandato nei dintorni per abbeverare il destriero in questione. Ma ora non capisco il perché abbia riportato il cavallo, invece di fuggire via con esso.”
“Temo ci sia stato un malinteso.” Entrando Jalem nella stanza.
“Lo penso anche io.” Sorridendo Guisgard. “Il nostro lord è solo stato un po’ troppo… impulsivo? Avventato? O forse aveva solo voglia di un po’ di moto. In questo caso vi consiglio la caccia, mio signore. Di animali, non di servi, ovvio.”
“Vedo che siete abile di lingua e di immaginazione, sir.” Piccato Carrinton.
“Mai come voi, milord.” Con sguardo ingenuo Guisgard. “Visto che prendete gli scudieri che lavorano per fuggiaschi.”
“Se volete discutere della mia immaginazione posso tranquillamente accontentarvi, sir…”
“Ma questo ragazzo non era in catene?” Intervenne lord Tudor.
“Veramente, milord, sir Guisgard…” fece Jalem.
“Immagino.” Lo interruppe il duca. “Non voglio sapere altro.”
Jalem, ad un cenno di Guisgard, portò allora con sé il giovane Daniel.
Poi Gonzaga presentò Melisendra a lord Carrinton e l’atmosfera sembrò rasserenarsi.
“Non ho la fortuna di conoscere una creatura tanto splendida.” Con lieve inchino, il nobile. “Incantato, milady.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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