Lyo accennò un sorriso udendo quelle parole della misteriosa Altea.
“Fate bene, milady, ad essere cauta e prudente.” Disse il cavaliere. “Ma non dovete temere. Lord Tudor tiene molto ai suoi uomini e gli amici dei suoi amici sono sempre benaccetti nella sua dimora.” Scese da cavallo e tenendolo per le briglie si avvicinò alla ragazza. “Sapete che è quasi un delitto per chi vive in queste terre non conoscere il Palazzo del Belvedere? E’ forse la dimora più sontuosa che c’è da qui a Camelot. Inferiore solamente al Palazzo Reale. E’ adagiato su una verdeggiante collina che domina su un magnifico paesaggio. L’ideale per chi ama la bellezza della natura e la magia dei luoghi antichi. Allora avanti, su!” Esclamò. “Il Belvedere ci attende!”
Salì in groppa al suo cavallo ed aiutò la bella Altea a fare altrettanto.
“Reggetevi forte, milady.” Disse alla ragazza ben salda tra le sue braccia che, stringendo le redini del cavallo, le cingevano i fianchi.
Il cavallo allora si lanciò al galoppo verso il palazzo di Lord Tudor.
“Posso rivelarvi una cosa, milady?” Fece Lyo mentre cavalcavano. “Conosco benissimo dove si trova il Belvedere…” sorridendo “… ma ho finto di non saperlo, perché non avevo nessun’altra idea per avvicinarvi. Siete in collera?”
Ma proprio in quel momento una strana figura comparve sulla strada, quasi a bloccare la loro corsa.
Il cavallo per quell’improvvisa visione sembrò quasi volersi imbizzarrire.
“Ma sei pazza, donna?” Urlò Lyo. “Sei sbucata all’improvviso sulla strada e a momenti non ti facevi travolgere dal mio cavallo in corsa!”
“Vi chiedo perdono, nobile signore.” Mormorò la donna. “Sono solo una povera zingara… abbiate pietà e misericordia per questo mio povero e decadente corpo… lasciate che vi legga la mano… lo farò per una moneta, mio bel signore… così saprete cosa ha in serbo la sorte per voi e per la bella dama che vi accompagna… solo per una moneta, mio signore…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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