Sorrisi, lanciando a Renart uno sguardo enigmatico...
“Una prova?” domandai, modulando la voce in un sussurro dolce e suadente “E dici che sono stata scortese con te ieri sera, mio intrepido soldato? E’ questo che pensi davvero?”
E intanto, mentre parlavo, mi facevo sempre più vicino... i miei occhi erano allacciati a quelli di Renart e il tono della mia voce si faceva sempre più basso...
“Ebbene... se ciò è vero, allora forse meriti davvero un pegno... un acconto, come tu dici...”
Rimasi per un momento in silenzio, lasciando come la frase in sospeso... poi, d’improvviso, feci scivolare la mia mano dal suo braccio alla tasca della sua giacca e sfilai il biglietto, stringendolo nella mano, e sfuggendo subito alla sua presa sebbene egli, non appena resosi conto del mio gesto, avesse cercato di bloccarmi.
Risi, allontanandomi di qualche passo.
“Suvvia, Renart...” dissi, facendo l’occhiolino alla sua espressione corrucciata “Non sarai davvero arrabbiato con me, vero?”
Poggiai maliziosamente un bacio su due dita della mia mano e, con un leggero soffio, lo spedii simbolicamente verso di lui con un sorriso.
Poi spiegai il biglietto che gli avevo sottratto e rimasi a fissarlo per qualche istante.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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