22-09-2011, 15.55.44
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#343
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Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
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Non appena entrammo nella taverna il frastuono delle risa e il tintinnio dei bicchieri ci avvolse.
Non c’era che dire, pensai tra me, quello era il luogo ideale se si volevano incontrare persone senza dar troppo nell’occhio o scambiarsi messaggi più o meno segreti...
Ci sedemmo ad un tavolo in disparte e io iniziai a scorrere i volti degli avventori... non sapevo perché o in cerca di che cosa, ma avevo la sensazione che quando lo avessi trovato l’avrei capito.
Stavo ancora muovendo gli occhi per la sala quando una ragazza, poco aggraziata e dal tono di voce forse un po’ troppo alto, ci raggiunse.
Non le prestai molta attenzione, continuando a scrutare ogni singolo volto in quel luogo pur caotico e chiassoso, e lasciai che fosse Renart a vedersela con lei, certa di non far torto a nessuno dei due.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Vedi?” Fece Renart a Talia. “Le altre mi mangiano con gli occhi! Dovresti sbrigarti a dirmi di si, altrimenti prima o poi qualcuna mi porterà via da te!” E rise di gusto.
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“E che immane disgrazia sarebbe, questa...” mormorai con noncuranza, riservandogli un’occhiata fortemente ironica.
Tuttavia, proprio in quell’istante, vidi il locandiere avvicinarsi al nostro tavolo.
Tentai di fermare il flusso delle parole di Renart per un paio di volte, ma sempre con scarso successo...
Certo, non si poteva davvero dire che la diplomazia fosse il suo punto forte... pur tuttavia, anche se tutt’altro che prudentemente, Renart riuscì a farsi dire qualcosa dall’uomo.
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Che strano modo di parlare…” mormorò Renart a Talia “… cosa mai avrà voluto dire? Cosa c’entra ora il luogo Delle Catacombe? Il biglietto parlava di un segnale… tu ci hai capito qualcosa, Talia?”
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Osservai il locandiere allontanarsi, poi spostai gli occhi sul soldato...
“Già, il biglietto parlava di un segnale...” risposi in un sussurro, aggrottando la fronte con aria pensosa “Mentre il locandiere vorrebbe mandarci alle Catacombe... perché? Qual è il legame?”
Riflettei ancora per un istante, ma c’era una sola cosa da fare e quell’unica soluzione mi si parò in un secondo davanti agli occhi con assoluta chiarezza...
“Dobbiamo dividerci, Renart!” dissi, alzandomi in piedi “E’ l’unico modo per risolvere la questione!”
Aggirai il tavolo e lo raggiunsi...
“Faremo così...” dissi, chinandomi appena e parlando vicinissima al suo orecchio “Tu resterai qui per vedere se accade qualcosa. Tieni gli occhi aperti e la bocca chiusa, mi raccomando... e cerca di non metterti nei guai! Quanto a me, farò una passeggiata al chiaro di luna... il giorno che siamo arrivati ho notato delle rovine sulla collina appena fuori città... forse non è niente, ma tanto vale andare a dare un’occhiata! Ci vediamo tra qualche ora, sulla via che porta al carrozzone, va bene?”
Gli sorrisi un momento poi gli posai un leggero bacio sulla guancia: “Sta attento... e vedi di non tardare all’appuntamento: non ti conviene farmi aspettare!”
Poi mi rialzai e mi avviai verso l’uscita.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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